IN BICICLETTA A FIUMANA in ROMAGNA



La parte più antica dell'abitato di Fiumana sorge in prossimità dei resti dell'abbazia di Santa Maria in Fiumana, cioè la CHIESA ANTICA, monumento storico dell' XI secolo. L'abbazia sorse a breve distanza dalla Villa Romana di Ca' di Mezzo. Un'ipotesi, assai probabile, vuole che l'abbazia sia stata fondata vicino ad un eremitaggio posto su un ampio isolotto formatosi per la biforcazione del fiume Rabbi. La comunità cominciò a ricevere in consegna, per vari motivi, case e terreni; in questo modo aumentò il suo potere economico e giuridico. Già nel 1045 si ha la prima documentazione scritta dell'Abbazia-Chiesa e monastero di Fiumana. E' del 1068 è il primo documento scritto che riporta il nome dell'Abate che tratta lo scambio di grandi possedimenti terrieri con l'Abate di S.Apollinare Nuovo di Ravenna; quindi si manifesta come realtà di grande consistenza nel panorama del territorio forlivese già nell' XI secolo. La vita autonoma dell'abbazia continua per cinque secoli, fino a che, per vari motivi concomitanti, viene unita all'abbazia di S.Mercuriale di Forlì (anno 1493).
Con questa unione comincia anche la scarsa cura per il complesso abbaziale ed un progressivo abbandono.
A causa delle precarie condizioni della chiesa abbaziale e dell'aumento della popolazione fu necessario costruire una CHIESA NUOVA che fu inaugurata nel 1951 e dedicata all'Assunta.
All'interno della chiesa vecchia si trova una statua del 1632 che in tempi successivi venne chiamata "Madonna del Colera" in quanto si ritenne che, per sua intercessione, la zona di Fiumana fosse stata risparmiata dalla peste, la stessa descritta dal Manzoni nei Promessi sposi che in Romagna fece moltissime vittime.
L'ultima domenica di ottobre viene celebrata la festa parrocchiale della Madonna del Colera.
A poca distanza dall'abitato di Fiumana, in direzione di Predappio, sorge la chiesa di S.Agostino, costruita nel XII sec.
Apparteneva a monaci agostiniani dipendenti dei canonici portuensi di Ravenna. Di stile romanico, è costruita con grossi blocchi di pietra locale, cosiddetta spungon. E' ad una sola navata, orientata con l'abside a levante e con la facciata a ponente; il portale reca i segni di un originario protiro e la sovrastante tribunetta. Alla purezza delle linee esterne corrisponde all'interno una non meno interessante serie di affreschi, purtroppo in grande parte rovinati, che documentano la storia plurisecolare della chiesa. Tra gli affreschi maggiormente conservati: una intera figura di San Girolamo a capo scoperto, in cappa cardinalizia, e una madonna con bambino attribuita al Giottesco Romagnolo.
La festa parrocchiale si celebra la III domenica di settembre.